30 marzo 2009

"Il grande inganno"















Ieri sera su Rai Tre, la puntata di Report aveva come argomento principale il nucleare.

E' stato un servizio molto interessante, in cui venivano spiegati in modo chiaro tutti i pro e i contro riguardo questo tipo di energia e tutto ciò che non viene detto chiaramente o nascosto.

Consiglio di guardarlo.
Potete trovare il video qui: L'inganno (oppure se avete voglia di leggere, esiste la versione testo).

27 marzo 2009

Caccia alla Natura


Circa un mese fa, partiva dal Senato un disegno di legge che liberalizza totalmente la caccia.
Questa proposta porta il nome del senatore Franco Orsi.


Il disegno toccherebbe la legge 157/1992 che tutela la fauna selvatica nel nostro Paese.

Ecco alcuni punti dell'
orribile lista di modifiche (fonte LIPU) :

-
Sparisce l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna. L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici, alla cui tutela non è più interessato.

- Scompare la definizione di
specie superprotette. Animali come il lupo, l’orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale.

- Si apre la caccia lungo le
rotte di migrazione. Ciò arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il viaggio e la sosta degli uccelli migratori.

- Totale liberalizzazione dei
richiami vivi. I richiami vivi sono gli uccelli tenuti “prigionieri” in piccolissime gabbie per attirarne altri. Oggi questa pessima pratica è consentita, seppure con limitazioni ma il senatore Orsi vuole liberalizzarla totalmente. Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato, conun unico certificato valido per tutte.
Ogni specie di uccelli
, cacciabili o non cacciabili, potrà essere usata come richiamo vivo.

- 700 mila (stima, ad oggi, dei cittadini con permesso di caccia)
imbalsamatori. I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura.

- l’Autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali. Gli istituti regionali rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria. Potenziale impossibilità di effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale.

- Si apre la
caccia nei parchi a specie non cacciabili. Un’incredibile formulazione del Testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette! Saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale: chi protegge "troppa" natura sarà punito.

-
Licenza di caccia a 16 anni. Invece che educare i ragazzi al rispetto della natura e degli animali, si potrà dare loro un fucile.

- Liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti eccetera! Un articolo che dà a i sindaci poteri di
autorizzare interventi di abbattimenti e eradicazione degli animali, contro le più elementari norme europee. Basterà che un singolo animale “dia fastidio”.

-
Leggi regionali per cacciare specie non cacciabili. Il senatore Orsi regalerà a Veneto e Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali.

-
Caccia con neve e ghiaccio. Si potrà cacciare anche in presenza di neve e ghiaccio, cioè in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, calore.

- Ritorno all’utilizzo degli
uccelli come esca: le civette legate per zampe e ali e utilizzate per attirare le prede

- Ridotta la vigilanza venatoria. Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza, nel Paese con il tasso di bracconaggio tra i più alti d’Europa.


Per maggiori informazioni:
Testo disegno di legge Franco Orsi confrontato con la legge esistente, dal sito della LIPU.

Se volete dare il vostro contributo affinchè questo disegno non venga approvato, potete sostenere la campagna sostenuta dalla Lipu (http://www.lipu.it/news/spaziocaccia.htm)

26 marzo 2009

Rifiuti al rogo!!



Oggi è s
tato inaugurato il nuovo inceneritore (o termovalorizzatore) ad Acerra.
Così sembra che si sia giunti finalmente ad una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti in Campania.

Ma sarà poi così innocuo? Fino ad oggi ci sono stati molti studi e pareri, spesso contraddittori.

Di tutto ciò, non se ne è sentito parlare molto nei (pseudo) telegiornali nazionali. Purtroppo capita in un periodo troppo "caldo": grande fratello 9, amici, fattorie e congressi per la nascita di "nuovi" partiti....etc etc.


Vena polemica a parte, sarebbe meglio avere un'idea chiara sulle conseguenze che impianti di questo tipo potrebbero avere sulla salute di chi vi abita nei dintorni.
Se si bruciano rifiuti, le emissioni prodotte non avranno di sicuro gli effetti di un sano aerosol.

Anche perché il problema ci riguarda da vicino (e qui scrivo ai piemontesi): nel 2011 verrà portata a termine la costruzione del termovalorizzatore del Gerbido ed entrerà in funzione a pieno regime l'anno seguente.


23 marzo 2009

Latte allo stato mucca



Qualche giorno fa sono andata a comprare il latte presso uno degli ormai famosi e numerosi distributori di latte fresco (o meglio detto "latte crudo").
E come vedete sono sopravvissuta per raccontarvelo :).
Il meccanismo è semplice e ormai ne avrete sentito parlare anche voi. Si tratta di andare con la propria bottiglia ( o comprarla lì), mettere l'euro, aprire lo sportello e far scendere il proprio litro.

Forse il tutto è fin troppo semplice e allora perché non scatenare un caso mediatico nazionale? Detto, fatto. Se avete buona memoria, vi ricorderete dei servizi dei telegiornali, documentari, esperti ...etc etc che si vedevano spesso qualche mese fa.
Non diventiamo vittime di questo panico creato su misura.
I controlli che questo prodotto subisce sono stati moltissimi e continuano a essere tanti. Se non siete ancora convinti, guardate l'intervista al Dott. Fausto Cavalli, agronomo e zootecnico, e l'intervista ad Andrea Busetto, produttore di latte.

Vantaggi del latte appena munto:

- conserva tutte le proprietà naturali, così come viene munto dalla mucca;

- costa meno del latte confezionato e pastorizzato;

- non essendo venduto in imballaggi usa e getta, si accumulano
meno rifiuti. Si può andare dal distributore con la propria bottiglia (di vetro preferibilmente) lavabile e riutilizzabile per altre volte;

- quello che avanza nei distributori dopo 24 ore viene utilizzato per fare ricotte e altri formaggi e quindi
non viene sprecato nulla;

- non viene trasportato per molti chilometri: le stalle dove viene munto si trovano nei "dintorni" del distributore dove viene erogato. In più, è molto
controllato e sono indicate la provenienza e la data di produzione.

Per sapere dove si trova il distributore più vicino a voi, guardate le Milk Maps.

Questo sì che è il latte della Lola!

20 marzo 2009

Earth Hour



Il 28 marzo 2009 si svolgerà l' Earth Hour, l'ora della terra.

Si tratta di un'iniziativa a livello mondiale con lo scopo di mandare un messaggio forte e chiaro: c'è bisogno di un'azione contro il riscaldamento globale.

In concreto, l'evento consiste nel semplice spegnimento di tutte le luci per un ora, a partire dalle 20.30 locali.
Si partirà alle 7.45, ora italiana, di sabato 28 dalle Chatham Islands (alle 20,30 locali) fino ad arrivare a Las Vegas.

Tutte le città che saranno attraversate da questa maratona spegneranno le luci dei loro monumenti.

Ciò riguarderà anche le architetture più famose del mondo come la Tour Eiffel, il Colosseo, la Cattedrale di Notre Dame, Piccadilly Circus, Acropoli di Atene, Cristo Redentore a Rio de Janeiro, Opera House di Sidney, Golden Gate di San Francisco, Empire State Building a New York, New World Center a Pechino, Hong Kong New World Tower a Shanghai e tanti altri.

A Torino rimarranno al buio per un'ora Piazza Castello e il Borgo Medievale.

Tutti possiamo partecipare, a casa o in qualsiasi posto ci troveremo, non importa il dove.
L' importante è partecipare a questo grande evento mondiale per dare voce ad un possibile cambiamento.




18 marzo 2009

Energia nucleare? No grazie


Questo titolo lo avrete già sentito come slogan per la lotta contro il nucleare in Italia.

Lotta che nell'ultimo periodo si è riaccesa a causa di un disegno di legge approvato dalla Camera il 4 novembre 2008 e trasmesso al Senato, dove ora è in corso di esame in commissione. Se il disegno verrà approvato, in Italia ritornerà il nucleare dopo 22 anni senza tenere conto del referendum abrogativo del 1987.


I motivi per cui il nucleare sembra non essere la soluzione migliore per raggiungere l'indipendenza energetica del nostro Paese sono rafforzati anche da una memoria storica (basti pensare al disastro di Chernobyl).


E' vero che l'energia nucleare renderebbe liberi dal petrolio e dal suo mercato, ma si dipenderebbe da un'altra risorsa esauribile, l'uranio, che negli ultimi anni ha subito un notevole rialzo del prezzo.


La realizzazione degli impianti per la produzione di questa energia e la loro gestione ha un costo elevato sia in termini di denaro che di tempo (per costruire e far funzionare un nuovo reattore nucleare occorrono circa 10 anni).


Un grande problema è quello dello stoccaggio delle scorie radioattive e che oggi ci trasciniamo ancora dietro: in Italia si “conservano” le scorie derivate dall'attività delle centrali chiuse negli anni '80.

Per ora l'unica soluzione è la loro conservazione per migliaia di anni fin quando non decadrà il livello di radioattività.

Ricostruendo le centrali nucleari si produrranno ulteriori scorie.


Ultima nota dolente riguarda la sicurezza. Il rischio di eventuali incidenti è un fattore da non sottovalutare, nonostante la costruzione di centrali innovative di terza e quarta generazione; inoltre esso aumenta statisticamente con l'aumentare del numero di reattori.

Secondo il premio nobel italiano per la fisica, Carlo Rubbia, vi è un “calcolo delle probabilità” per cui “ogni cento anni un incidente nucleare è possibile”.


In conclusione, la soluzione per un nuovo piano energetico deve basarsi sullo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e sulla riduzione dei consumi e delle emissioni. Esistono altre fonti energetiche eco-sostenibili su cui investire (sole, vento).

Il nucleare è una storia già sentita.

16 marzo 2009

Bicchiere mezzo vuoto


Bicchieri e stoviglie di plastica non vanno buttati nei contenitori per la raccolta della plastica.

Inizialmente pensavo fosse per ragioni chimiche del materiale e invece no: il Polistirene ( materiale con cui vengono realizzati questo oggetti) “è facilmente riciclabile se non contaminato da altre tipologie di plastiche non compatibili” (fonte Matrec).

Il motivo di questa scelta sembra sia solo di carattere "burocratico" e dovuto al Decreto Ronchi del 1997.

Le varie imprese produttrici di imballaggi (non solo di plastica) devono versare al CONAI (COnsorzio Nazionale Imballaggi) un Contributo Ambientale , il quale viene utilizzato per coprire le spese di smaltimento degli imballaggi stessi. L' ammontare del contributo è stabilito dal CONAI e per la plastica si parla di 105,00 Euro/t (a partire dal 1° luglio 2009 passerà a 195,00 Euro/t). Una bella cifra se pensate che per la carta e il vetro un'azienda deve pagare rispettivamente 22,00 Euro/t e 10,32 Euro/t.

Nel Decreto (art. 35) viene data la definizione di “imballaggio” e una classificazione in tre tipi (primario, secondario, terziario):

  • imballaggio che contiene e protegge la merce;

  • imballaggio che consente la manipolazione della merce e la consegna al consumatore;

  • imballaggio che assicura la protezione della merce.

Ad esempio: la bottiglia d'acqua è un imballaggio del primo tipo; il nylon che racchiude la confezione da 6 bottiglie è del secondo tipo; quei supporti di legno usati per trasportare le confezioni rientrano nel terzo tipo.

La maggior parte dei rifiuti che oggi gettiamo nei cassonetti per la raccolta differenziata della plastica è un imballaggio (bottiglie, flaconi, involucri di nylon, vasetti di yogurt, …). Per questi prodotti le imprese che li producono sono obbligate a pagare il Contributo Ambientale ed è così possibile provvedere alla loro raccolta e al riciclo.

Ritornando ai nostri bicchieri e le nostre stoviglie usa e getta, essi non rientrano nella definizione di imballaggio data dall'art. 35 e quindi vanno smaltiti insieme agli altri rifiuti indifferenziabili anche se appartengono alla stessa famiglia di altri contenitori riciclabili. Detto in altri termini: le ditte produttrici di bicchieri, piatti e posate di plastica non sono tenute al pagamento del contributo CONAI e pertanto il loro prodotto non va riciclato.

Riporto alcuni dato presi da Matrec:

- “Per ogni Kg di polistirene (PS) vergine sostituito con polistirene riciclato o rigenerato, vengono risparmiati 7,06 kg di materie prime.”

- “Il materiale riciclato può essere facilmente reimpiegato, anche dopo averlo sottoposto a trattamenti chimici mirati ad ottenere derivati particolari.”

- “La resistenza all’urto e l’allungamento percentuale dei manufatti in PS riciclato infatti decrescono con l’aumentare del materiale riciclato presente, mentre le altre proprietà non ne sono influenzate.”


Pensate alle quantità di bicchieri e posate di plastica che vengono impiegate giornalmente, ad esempio nelle mense scolastiche, e finiscono nelle discariche senza essere recuperate.

Nota positiva(?): l'11 febbraio 2004 è stata emanata una nuova direttiva europea sugli imballaggi che modifica in parte la precedente. In essa viene scritto che, in alcuni casi, bicchieri e piatti di qualunque materiale sono da considerarsi imballaggi e in quanto tali deve esistere un sistema di raccolta differenziata.

Esempio: se compro un alimento contenuto in un piatto di plastica, quest'ultimo è da considerarsi imballaggio; se compro una confezione di 50 piatti usa e getta, non si parla più di imballaggi e quindi non vi è nessun obbligo di raccolta dopo l'uso.

Per adesso cerchiamo di usare il meno possibile questi prodotti usa e getta, se non i casi di necessità oppure...bevete direttamente dalla bottiglia!!!

12 marzo 2009

Alcuni falsi miti

Negli ultimi anni mi sono particolarmente interessata alla raccolta differenziata, credo un po' come tutti vista la maggior sensibilizzazione verso il tema.

Mi è capitato tra le mani un fascicoletto dell'Amiat di Torino dove veniva riportato un elenco esaustivo di molti tipi di rifiuti e accanto a ciascuno di essi l'esatta collocazione dove smaltirli, ovvero detto in parole povere: il colore del cassonetto dove bisognava buttarli.

Fin qui niente di straordinario, solo che nei giorni seguenti sfogliando questa guida mi ero accorta di quante abitudini sbagliate avevo preso e quante ne avevano le persone con cui mi capitava di parlarne.

  • Tovaglioli di carta usati possono essere gettati insieme all'organico;

  • CD, VHS e floppy disk vanno portati all'eco centro mentre le custodie dei cd e/o dvd si possono gettare nei contenitori per l'indifferenziabile;

  • Capelli (per chi ne ha da buttare) e polvere non fanno parte dei rifiuti organici (e chissà perché???...);

  • Grucce appendiabiti vanno negli eco centri;

  • La cenere da sigaretta fa parte dei rifiuti non riciclabili mentre la cenere da camino è da buttare nel contenitore marrone dell'organico;

  • L'olio da frittura andrebbe raccolto e portato nell'eco centro;

  • Brik del latte e dei succhi di frutta o più comunemente il Tetra pack può essere riciclato insieme alla carta;

  • Pile per elettrodomestici e telefonini possono essere portati dai rivenditori oppure negli eco centri;

  • Carta in alluminio gettata insieme a vetro e alluminio nell'apposita campana blu.

Per altri dubbi consultate i manuali per la raccolta differenziata.

NB: questo elenco vale per il comune di Torino, per gli altri informatevi prima di prendere alla lettera questo elenco.


11 marzo 2009

Le Radici

Un benvenuto a tutti quelli che si ritroveranno tra le pagine di questo blog.

Qui potrete trovare tante piccoli spunti, notizie, link e quant'altro, riguardo il rispetto e la salvaguardia della Terra che abbiamo sotto i piedi.

Non vi è alcuna pretesa di fare lunghe prediche morali e filosofiche, soltanto la voglia di condividere alcuni accorgimenti e quelle informazioni che molte volte fanno fatica a emergere.

Così ognuno potrà cominciare a coltivare il proprio piccolo bonsai.

Buona lettura!