18 marzo 2009

Energia nucleare? No grazie


Questo titolo lo avrete già sentito come slogan per la lotta contro il nucleare in Italia.

Lotta che nell'ultimo periodo si è riaccesa a causa di un disegno di legge approvato dalla Camera il 4 novembre 2008 e trasmesso al Senato, dove ora è in corso di esame in commissione. Se il disegno verrà approvato, in Italia ritornerà il nucleare dopo 22 anni senza tenere conto del referendum abrogativo del 1987.


I motivi per cui il nucleare sembra non essere la soluzione migliore per raggiungere l'indipendenza energetica del nostro Paese sono rafforzati anche da una memoria storica (basti pensare al disastro di Chernobyl).


E' vero che l'energia nucleare renderebbe liberi dal petrolio e dal suo mercato, ma si dipenderebbe da un'altra risorsa esauribile, l'uranio, che negli ultimi anni ha subito un notevole rialzo del prezzo.


La realizzazione degli impianti per la produzione di questa energia e la loro gestione ha un costo elevato sia in termini di denaro che di tempo (per costruire e far funzionare un nuovo reattore nucleare occorrono circa 10 anni).


Un grande problema è quello dello stoccaggio delle scorie radioattive e che oggi ci trasciniamo ancora dietro: in Italia si “conservano” le scorie derivate dall'attività delle centrali chiuse negli anni '80.

Per ora l'unica soluzione è la loro conservazione per migliaia di anni fin quando non decadrà il livello di radioattività.

Ricostruendo le centrali nucleari si produrranno ulteriori scorie.


Ultima nota dolente riguarda la sicurezza. Il rischio di eventuali incidenti è un fattore da non sottovalutare, nonostante la costruzione di centrali innovative di terza e quarta generazione; inoltre esso aumenta statisticamente con l'aumentare del numero di reattori.

Secondo il premio nobel italiano per la fisica, Carlo Rubbia, vi è un “calcolo delle probabilità” per cui “ogni cento anni un incidente nucleare è possibile”.


In conclusione, la soluzione per un nuovo piano energetico deve basarsi sullo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e sulla riduzione dei consumi e delle emissioni. Esistono altre fonti energetiche eco-sostenibili su cui investire (sole, vento).

Il nucleare è una storia già sentita.

2 commenti:

  1. difficile che in Italia si costruiranno le centrali. Si parla del 2020, ma già dal 2014 prevedono di chiudere impianti in Francia per il probabilissimo aumento di prezzo a livelli mai visto dell'Uranio che scarseggia sempre più

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  2. Brava Silvia, bell'articolo!!
    No al nucleare!!!

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